L’azienda agricola Quntì nasce nel 2016,
anno di coltivazione, impianto del vigneto e primo raccolto, dalla passione artigianale per la viticoltura di Quinto Alfonsi.
Il simbolismo del nome Quntì trae origine dal numero 5.
Per tutti i popoli infatti, dalla preistoria a oggi, passando per gli ingegnosi Maya e gli invincibili romani,
il numero 5 aveva un significato speciale.
È il simbolo dell'uomo universale - si pensi all'uomo vitruviano
e anche rappresentazione dell'unione, della luce e del cuore.
Cinque sono gli elementi: terra, aria, fuoco, acqua e l’etere,
quest’ultimo aggiunto dal grande filosofo Platone.
Cinque sono le linee del pentagramma musicale grazie alle quali è possibile dare vita
a tutta la musica del mondo.
Il numero 5 rappresenta la molteplicità, il cambiamento, la mutevolezza e l’esplorazione;
simboleggia un nuovo punto di partenza verso la ricerca, le passioni e la fortuna.
Il simbolismo del nome Quntì trae origine dal numero 5.
Per tutti i popoli infatti, dalla preistoria a oggi, passando per gli ingegnosi Maya e gli invincibili romani,
il numero 5 aveva un significato speciale.
È il simbolo dell'uomo universale - si pensi all'uomo vitruviano
e anche rappresentazione dell'unione, della luce e del cuore.
Cinque sono gli elementi: terra, aria, fuoco, acqua e l’etere,
quest’ultimo aggiunto dal grande filosofo Platone.
Cinque sono le linee del pentagramma musicale grazie alle quali è possibile dare vita
a tutta la musica del mondo.
Il numero 5 rappresenta la molteplicità, il cambiamento, la mutevolezza e l’esplorazione;
simboleggia un nuovo punto di partenza verso la ricerca, le passioni e la fortuna.
Il monte del mistero,
una scala verso il cielo
Il monte del mistero,
una scala verso il cielo
MONTE ASCENSIONE
Il monte Ascensione si erge nel subappennino marchigiano in provincia di Ascoli Piceno,
a cavallo delle valli del Tronto e del Tesino.
La montagna ospita una fitta vegetazione e la sua superficie è divisa in due aree floristiche protette,
di cui una di competenza dell'amministrazione comunale di Rotella
che si estende lungo il versante nord-ovest del rilievo (detto "Costa di San Benedetto”).
Il suo contorno frastagliato ricorda la bella addormentata o il volto di Cecco d’Ascoli:
un profilo che diventa una scala verso il cielo.
MONTE ASCENSIONE
Il monte Ascensione si erge nel subappennino marchigiano in provincia di Ascoli Piceno, a cavallo delle valli del Tronto e del Tesino. La montagna ospita una fitta vegetazione e la sua superficie è divisa in due aree floristiche protette, di cui una di competenza dell'amministrazione comunale di Rotella che si estende lungo il versante nord-ovest del rilievo (detto "Costa di San Benedetto”). Il suo contorno frastagliato ricorda la bella addormentata o il volto di Cecco d’Ascoli: un profilo che diventa una scala verso il cielo.
Questi decisero allora di organizzare una processione per pregare la Santissima Vergine di salvare e proteggere i loro raccolti con la pioggia. Appena i cittadini condussero all’aperto la Statua della Vergine, il cielo si adombrò e iniziò a piovere. I monaci di Farfa edificarono allora una chiesa sulle rovine di un piccolo tempio pagano dedicato alla dea Artemide. Vicino al Santuario della Madonna della Consolazione (o di Montemisio) si trova la contrada Torbidello, località d’origine del nostro vigneto.
Il Monte Ascensione è protagonista di numerose leggende popolari
e luogo di riti magici e pagani.
Fu chiamato “Monte Nero” (per la presenza di folti boschi) e “Monte Polesio” dalla leggenda di Polisia:
una storia che segna il passaggio dal paganesimo al cattolicesimo.
Figlia del prefetto ascolano Polimio di credo pagano, Polisia si convertì alla religione cristiana.
Per sfuggire alla punizione del padre, si rifugiò nei boschi del Monte Nero.
Improvvisamente, dal terreno si aprì una voragine che inghiottì la vergine e la salvò dai soldati romani.
Da quel momento i devoti si recano sul monte ogni anno
per venerarla, ammirare il suo coraggio e onorare la sua fede.
È usanza esprimere un desiderio e gettare un sasso sul luogo in cui Polisia sparì.
La forma caratteristica del Monte dell’Ascensione, le numerose leggende popolari e i riti magici e pagani
lo avvolgono di mistero.
È in questo luogo di natura, leggende, memorie antiche, culti e pratiche magiche, che nasce il nostro vigneto.
IN PRIMIS, UN UNICUM
Se Quntì fa riferimento al numero 5, in primis fa riferimento al numero 1.
In primis come il primo vino, un Falerio Pecorino DOC pensato ancor prima della cantina stessa:
da un’idea è infatti fiorito un progetto di vita.
Ogni cosa nasce dall’1 che rappresenta l’origine, l’unità e il tutto.
L’unione di due unicità, maschile e femminile, creano la vita.
L’uno racchiude in sé la nascita, la crescita e il futuro.
Uno significa indipendenza, spirito di iniziativa, volontà di affermarsi e raggiungere una meta.
L’uno trasforma i sogni in realtà: la cantina Quntì brinda ai nuovi inizi.
Il nome in primis è ispirato al numero 1 perché questo vino è un unicum:
i vigneti si trovano infatti a 500 mslm, condizione speciale per un Falerio Pecorino DOC.
L’escursione termina che consegue dall’elevata quota (per i tradizionali standard territoriali) conferisce al vino un profumo più intenso.
La raccolta delle uve avviene in maniera manuale e in piccole casse,
questo permette alle bucce di restare integre e non entrare in contatto con la polpa dell’uva che quindi non si ossida.
Il Falerio Pecorino DOC in primis è biologico:
il terreno è coltivato senza agenti chimici di sintesi e fertilizzato con concimi organici.
Il terreno dove sorge il vigneto è di medio impasto argilloso ed esposto a ovest:
gode quindi di un’esposizione prolungata alla luce del sole che accresce le piante e porta giovamento ai processi di maturazione delle uve.
Il terroir è posto nel cuore dell’Italia, in una fresca zona collinare pedemontana a 500 metri sul livello del mare:
un ambiente caratterizzato da autunni temperati, inverni rigidi, primavere fresche ed estati calde.
Le uve beneficiano sia del riparo offerto dal Monte Ascensione sia dell’influenza marittima del Mar Adriatico.
Questo permette ai venti mattutini di asciugare l’umidità della notte, evitando il proliferarsi di agenti patogeni.
I vulcanelli di fango posti lungo le falde del Monte dell’Ascensione nel comune di Rotella danno al palato una sapidità minerale.
Il sistema di allevamento a Guyot bilaterale della vite adotta terreni molto fertili,
nei quali la vite trova tutti i nutrienti e le risorse idriche per svilupparsi al meglio.
Le temperature fresche notturne aiutano la conservazione degli aromi primari varietali durante il periodo della maturazione delle uve.
La piacevolezza e l’agilità del sorso rendono il vino adatto sia per essere degustato durante un pasto,
sia da solo come compagno di un aperitivo o di un momento di pausa.
LA CANTINA
IN PRIMIS, UN UNICUM
Se Quntì fa riferimento al numero 5, in primis fa riferimento al numero 1.
In primis come il primo vino, un Falerio Pecorino DOC pensato ancor prima della cantina stessa:
da un’idea è infatti fiorito un progetto di vita.
Ogni cosa nasce dall’1 che rappresenta l’origine, l’unità e il tutto.
L’unione di due unicità, maschile e femminile, creano la vita.
L’uno racchiude in sé la nascita, la crescita e il futuro.
Uno significa indipendenza, spirito di iniziativa, volontà di affermarsi e raggiungere una meta.
L’uno trasforma i sogni in realtà: la cantina Quntì brinda ai nuovi inizi.
Il nome in primis è ispirato al numero 1 perché questo vino è un unicum:
i vigneti si trovano infatti a 500 mslm, condizione speciale per un Falerio Pecorino DOC.
L’escursione termina che consegue dall’elevata quota (per i tradizionali standard territoriali) conferisce al vino un profumo più intenso.
La raccolta delle uve avviene in maniera manuale e in piccole casse,
questo permette alle bucce di restare integre e non entrare in contatto con la polpa dell’uva che quindi non si ossida.
Il Falerio Pecorino DOC in primis è biologico:
il terreno è coltivato senza agenti chimici di sintesi e fertilizzato con concimi organici.
Il terreno dove sorge il vigneto è di medio impasto argilloso ed esposto a ovest:
gode quindi di un’esposizione prolungata alla luce del sole che accresce le piante e porta giovamento ai processi di maturazione delle uve.
Il terroir è posto nel cuore dell’Italia, in una fresca zona collinare pedemontana a 500 metri sul livello del mare:
un ambiente caratterizzato da autunni temperati, inverni rigidi, primavere fresche ed estati calde.
Le uve beneficiano sia del riparo offerto dal Monte Ascensione sia dell’influenza marittima del Mar Adriatico.
Questo permette ai venti mattutini di asciugare l’umidità della notte, evitando il proliferarsi di agenti patogeni.
I vulcanelli di fango posti lungo le falde del Monte dell’Ascensione nel comune di Rotella danno al palato una sapidità minerale.
Il sistema di allevamento a Guyot bilaterale della vite adotta terreni molto fertili,
nei quali la vite trova tutti i nutrienti e le risorse idriche per svilupparsi al meglio.
Le temperature fresche notturne aiutano la conservazione degli aromi primari varietali durante il periodo della maturazione delle uve.
La piacevolezza e l’agilità del sorso rendono il vino adatto sia per essere degustato durante un pasto,
sia da solo come compagno di un aperitivo o di un momento di pausa.